Se n’è andato Flavio Maietti, uno dei personaggi più conosciuti e amati del ping-pong italiano, noto come ‘Il king’.
Negli ultimi anni ha vissuto un vero e proprio calvario: il tumore e le metastasi, i dolori atroci e le cure devastanti, la morte improvvisa della moglie Sandra.
Eppure non ha mai perso la sua impareggiabile ironia: “Tutti ci sentiamo giovani dentro… il problema è quando usciamo!”, mi ha detto di recente, con voce troppo flebile.
C’era la lista d’attesa per andare a trovarlo; il figlio Massimo gestiva gli appuntamenti, arrivavano amici da tutta Italia. E ha sistemato ogni cosa: ha fatto in tempo a regalare la sua racchetta da ping-pong ad Albertino, l’allievo prediletto.
Sappiamo che una gioia, se condivisa, diventa ancora più grande; Flavio mi ha insegnato che anche condividere la sofferenza ha un senso.
Raccontava agli amici tutti i dettagli della malattia e delle cure, anche i più intimi; e lo ha fatto giorno dopo giorno, fino all’ultimo. È come se avesse offerto una piccola parte del suo dolore a ciascuno di noi: lui ci ha fatti sentire partecipi, e noi abbiamo reso il suo dolore più sopportabile.
Caro Flavio, sei rimasto aggrappato alla vita con tutte le tue forze; quando non riuscivi più a giocare hai continuato ad allenare, e quando non hai più potuto insegnare il ping-pong, ci hai insegnato qualcosa di importante su come andarcene. Nessuno, nessuno di noi ti dimenticherà.
SCRITTO DA PAOLO BARGAGLI